Guide pratiche, Partita IVA

PARTITA IVA: Regime Forfettario vs Regime Ordinario/Semplificato

regime forfettario e regime ordinario

Quando si decide di aprire una Partita IVA in Italia, la scelta del regime fiscale è una delle decisioni più cruciali, poiché determina gli obblighi contabili, la tassazione e, in definitiva, la gestione finanziaria della tua attività. I regimi principali a disposizione dei lavoratori autonomi e delle ditte individuali sono tre: il Regime Forfettario (l’unico regime agevolato), il Regime Semplificato e il Regime Ordinario. Sebbene il Regime Ordinario sia obbligatorio per le società di capitali e per le società di persone con ricavi superiori a determinate soglie, per i piccoli imprenditori e i professionisti la scelta si concentra spesso tra il Forfettario e il Semplificato (il quale presenta caratteristiche fiscali simili all’Ordinario, ma con obblighi contabili ridotti).

Vediamo nel dettaglio le maggiori differenze in termini di requisiti, tassazione, contribuzione e limiti.


Requisiti e limiti di accesso

Il Regime Forfettario è definito come il regime naturale e agevolato per le persone fisiche che esercitano attività d’impresa o lavoro autonomo in forma individuale.

Regime ForfettarioRegime Ordinario/Semplificato
Soggetti ammessi

Solo persone fisiche (imprese individuali/professionisti). Introdotto dalla Legge n. 190/2014 (Finanziaria 2015)
Obbligatorio per le società di capitali. Facoltativo per società di persone e ditte individuali.
Limite di Ricavi/CompensiMassimo €85.000 nell’anno precedente (confermato per il 2025).Il Semplificato si applica per le ditte individuali/società di persone con ricavi non superiori a €500.000 (servizi) o €800.000 (altre attività). I professionisti nel Semplificato non hanno limiti di ricavi.
Limite spese per personaleSpese per lavoratori dipendenti o lavoro accessorio non devono superare i €20.000 lordi nell’anno precedente.Nessun limite specifico in relazione alle spese per il personale per l’accesso
Uscita immediata (Tagliola)Se i ricavi/compensi superano i €100.000, si fuoriesce immediatamente dal regime forfettario e si applica subito l’IVA.L’uscita dal regime semplificato avviene solo se i limiti di ricavo (€500.000/€800.000) vengono superati.
Cause di esclusione (esempi)Sono esclusi, ad esempio, coloro che controllano SRL la cui attività è direttamente riconducibile a quella svolta, o chi ha percepito redditi da lavoro dipendente/assimilati superiori a €35.000 nell’anno precedente (soglia innalzata per il 2025).Il regime Semplificato è accessibile a coloro che non rientrano nei requisiti del Forfettario.

Tassazione e calcolo del reddito

Il metodo di calcolo del reddito imponibile rappresenta la differenza fondamentale tra i due regimi.

Regime Forfettario: tassazione agevolata e reddito forfettario

Il reddito imponibile non viene calcolato sottraendo analiticamente le spese sostenute, ma in modo forfettario.

1. Determinazione del reddito: si applica ai ricavi o compensi percepiti un coefficiente di redditività (che varia in base al Codice ATECO).

2. Deduzione contributi: dal reddito così determinato si deducono i soli contributi previdenziali versati durante il periodo d’imposta oggetto della dichiarazione.

3. Imposta sostitutiva: sul reddito netto si applica un’imposta sostitutiva del 15%.

4. Startup: per i primi cinque anni di attività, l’aliquota è ridotta al 5%, a condizione che siano rispettati specifici requisiti di start-up (es. non aver svolto attività d’impresa nei tre anni precedenti e l’attività non sia mera prosecuzione di un precedente lavoro).

Questa imposta sostitutiva sostituisce l’IRPEF, le addizionali regionali e comunali e l’IRAP.

Regime Ordinario e Semplificato: tassazione progressiva e reddito analitico

Nei regimi Ordinario e Semplificato, il reddito imponibile è determinato in maniera analitica.

1. Determinazione del reddito: il reddito è dato dalla differenza tra i ricavi (o compensi) effettivamente incassati e tutti i costi deducibili sostenuti e pagati (secondo il principio di cassa nel Semplificato, o di competenza nell’Ordinario).

2. Tassazione IRPEF: le persone fisiche (ditte individuali e professionisti nel Semplificato/Ordinario) sono soggette all’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), un’imposta progressiva a scaglioni di reddito. Ad esempio, le aliquote partono dal 23% e arrivano fino al 43%.

3. Altre Imposte: Si applicano anche le addizionali regionali e comunali.

Spese personali: a differenza del Forfettario, nel Semplificato/Ordinario è possibile dedurre o detrarre le spese personali (come spese mediche o interessi passivi del mutuo).


Contributi previdenziali e ritenuta d’acconto

Regime ForfettarioRegime Ordinario/Semplificato
Contributi Artigiani/CommerciantiPossibilità di richiedere una riduzione del 35% sui contributi previdenziali dovuti (se iscritti a gestione IVS Artigiani/Commercianti). Per i nuovi iscritti nel 2025 ulteriore possibilità di riduzione al 50% valida per 3 esercizi.Regime standard: si paga il contributo minimale fisso, più una percentuale sul reddito che eccede il minimale.
Contributi gestione separata (lavoratori autonomi senza cassa professionale)Percentuale contributiva fissa applicata al reddito dichiaratoPercentuale contributiva fissa applicata al reddito dichiarato
Ritenuta d’accontoSui ricavi/compensi non si applica la ritenuta d’acconto (il contribuente deve rilasciare un’apposita dichiarazione in fattura).Il contribuente deve applicare la ritenuta d’acconto e funge da sostituto d’imposta.

Obblighi contabili e IVA

Le agevolazioni contabili e l’esenzione dall’IVA rendono il Forfettario molto più snello.

Regime Forfettario

Il Forfettario opera in regime di franchigia IVA.

• IVA: non si addebita l’IVA in fattura e non si ha diritto alla detrazione dell’IVA sugli acquisti. Questa caratteristica permette di offrire prezzi più competitivi, soprattutto ai clienti privati.

• Fatturazione elettronica: è obbligatoria per tutti i contribuenti forfettari a partire dal 1° gennaio 2024, indipendentemente dai ricavi o compensi percepiti. Restano ancora esonerati gli esercenti professioni sanitarie.

• Contabilità: si è esonerati dagli obblighi di registrazione e di tenuta delle scritture contabili (come il libro giornale e il libro degli inventari). Gli unici adempimenti rimasti sono la numerazione e la conservazione delle fatture d’acquisto e delle bollette doganali, oltre alla certificazione dei corrispettivi.

Regime Ordinario/Semplificato: adempimenti IVA e contabilità

• IVA: Si applica l’IVA in fattura (con aliquote che variano in base al bene/servizio, es. 4%, 10%, 22%) e si ha il diritto alla detrazione dell’IVA sugli acquisti. Si è obbligati alla Dichiarazione IVA annuale e alle liquidazioni periodiche (mensili o trimestrali).

• Fatturazione Elettronica: È obbligatoria.

• Contabilità:

    – Ordinario: richiede una contabilità articolata e la tenuta di numerosi registri (libro giornale, libro degli inventari, registri IVA, scritture ausiliarie).

    – Semplificato: gode di semplificazioni; ad esempio, non c’è l’obbligo di redigere il bilancio e alcune scritture contabili, ma rimangono obbligatori il registro dei beni ammortizzabili, i registri IVA e il registro degli incassi e dei pagamenti.


Conclusioni: quando conviene un regime rispetto all’altro?

Non esiste un regime “migliore” in assoluto, ma solo quello più adatto alla tua situazione.


Il Regime Forfettario è altamente conveniente se:
• Hai ricavi che non superano gli €85.000.
• Hai pochi costi operativi (poiché le spese non sono deducibili, eccetto i contributi previdenziali).
• Desideri la massima semplificazione burocratica e contabile (meno adempimenti e costi di gestione del commercialista ridotti).
Il Regime Semplificato/Ordinario può darti più vantaggi se:
• Hai ricavi superiori agli €85.000 (e devi quindi adottarlo per obbligo).
• Hai molte spese da dedurre (costi aziendali elevati) o grandi investimenti, che abbassano significativamente il reddito imponibile analitico, rendendo l’IRPEF progressiva più vantaggiosa dell’aliquota forfettaria sul reddito lordo.
• Hai la necessità di scaricare l’IVA sugli acquisti per compensarla con l’IVA sulle vendite.

Vista la complessità della normativa e i molteplici fattori in gioco (Codice ATECO, spese previste, prospettive di crescita), è sempre consigliato rivolgersi a un Commercialista per analizzare il caso specifico e scegliere il regime fiscale più coerente e conveniente.

CONTATTACI per una consulenza personalizzata!

Post Tags :

fiscali, Forfettario, PARTITA IVA

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